Artrosi del ginocchio – Gonartrosi
La gonartrosi o artrosi del ginocchio è un alterazione degenerativa della cartilagine in primis, che ricopre l’intera articolazione del ginocchio, e nelle fasi più avanzate anche dell’osso sottostante e dei tessuti adiacenti.

E’ la causa maggiore di interventi protesici al ginocchio.
La cartilagine è un tessuto interposto tra i capi articolari che, tra le sue funzioni, ha anche quello di far scorrere meglio i capi articolari durante il movimento.
Quando le cartilagini della tibia , del femore e della rotula si usurano, fino a scomparire, il movimento e il sovraccarico sbagliato creeranno un ulteriore frizione tra loro danneggiandoli ancora di più.
Che sintomi può dare?
- Dolore e rigidità articolare (soprattutto al mattino dopo il risveglio o dopo una lunga inattività);
- Gonfiore (spesso dopo uno sforzo prolungato);
- Deambulazione con zoppia (soprattutto all’inizio del movimento e nelle fasi avanzate della patologia);
- Scrosci e rumori articolari (anche al minimo movimento).
- Instabilità e perdita del tono muscolare (anche questi sintomi sono presenti nelle fasi più avanzate);
Come si diagnostica?
La diagnosi comincia con un esame obiettivo e dai sintomi sopradescritti.
L’indagine diagnostica più veloce e molto sensibile è la classica radiografia (con le proiezioni antero-posteriore e latero-laterale sotto carico) e la radiografia assiale della rotula a 30°, 60° e 90° di flessione.

Nella rx si possono apprezzare molte caratteristiche presenti in un ginocchio artrosico:
- il restringimento dello spazio articolare;
- l’addensamento del profilo osseo;
- la presenza di osteofiti marginali (i cosiddetti “becchi ossei”) che l’organismo crea per “ridistribuire” il sovraccarico;
- la presenza di geodi, aree di riassorbimento e debolezza ossea dovute al “non uso” della zona.
La Risonanza magnetica può essere effettuata nel caso in cui si sospetta anche una rottura meniscale o legamentosa, ma non è fondamentale per la diagnosi di gonartrosi.
Quanti tipi di gonartrosi esistono?

Una prima classificazione può essere fatta in base alla zona colpita dall’artrosi:
- femoro-tibiale mediale (la zona interna del ginocchio);
- femoro-tibiale laterale (la parte esterna dell’articolazione);
- femoro-rotuleo ( tra il femore e la rotula).
Inizialmente può colpire uno solo dei distretti sopradescritti e poi anche gli altri.
Un’altra classificazione può essere fatta in base alla causa:
- Artrosi idiopatica o primitiva ( in cui non si conoscono le cause precise);
- Artrosi secondaria ( dovuta ad un a problematica scatenante o facilitante, come ad esempio: le osteocondriti, la condromalacia, l’osteonecrosi asettica, fratture articolari, esiti rotture legamentose o meniscali, ecc…)
Quali sono le cause scatenanti?
Di questo argomento ne abbiamo già parlato in un articolo passato (ARTRITE E ARTROSI: CHE DIFFERENZA C’E’?);
Da aggiungere ci sono le alterazioni dell’asse della gamba (ginocchio varo, ginocchio valgo, ginocchio flesso, recurvatum) che possono favorire l’insorgenza della gonartrosi dovuta al sovraccarico di alcuni comparti del ginocchio.
Che fare?

Il trattamento può essere di tipo:
- Conservativo (fisioterapico / osteopatico)
- Farmacologico
- Chirurgico
Prima di arrivare all’intervento chirurgico (con protesi monocompartimentale o totale del ginocchio; oppure con una pulizia della cartilagine tramite artroscopia), si cerca di mantenere l’articolazione con una mobilità e un trofismo muscolare che permettono di condurre le attività di vita quotidiana senza troppi problemi e dolori. Per far ciò si deve intraprendere un percorso terapeutico sotto il controllo del fisioterapista o dell’osteopata. Si può inoltre far ricorso a farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
Alcuni semplici consigli da dare al paziente possono aiutare a diminuire i sintomi (esempio: rinforzare bene la muscolatura, mantenere una buona articolarità del ginocchio, fare dello stretching di tutti i muscoli dell’arto inferiore, usare il giusto tutore o bendaggio nelle fasi più dolenti o di sovraccarico maggiore, mettere del ghiaccio dopo un uso prolungato, ecc…)
Le infiltrazioni di acido ialuronico con o senza antinfiammatorio e la rigenerazione cellulare della cartilagine con le cellule staminali sono altre soluzioni, ma di queste ne parleremo in un altro articolo.