Diagnostica per immagine

Diagnostica per immagine: qual’è meglio fare?

Molti sono gli esami eseguiti in campo medico per fare diagnostica differenziale.

Spesso di fronte ad un problema da attribuire all’apparato muscolo-scheletrico non sappiamo quale indagine diagnostica per immagini è meglio fare.

In questo articolo troverai un elenco di esami ed delle linee guida per scegliere l’esame più indicato in base al proprio problema.

RADIOGRAFIA (RX)

Chiamata in gergo “lastra”, è un’indagine che utilizza le proprietà di un particolare tipo di radiazioni ionizzanti.  E’ un esame facile e veloce: per questo motivo, di solito, viene impiegata come primo strumento diagnostico.  Nell’apparato muscolo-scheletrico viene usata, sostanzialmente, per analizzare le ossa (fratture, lussazioni o metastasi) e la conformazione dell’articolazione (se ci sono eventuali alterazioni infiammatorie come le artriti o degenerative come l’artrosi). Il suo utilizzo è di fondamentale importanza dopo traumi per stabilire se l’osso ha subito o meno una frattura.

I miei consigli: è un esame che utilizza radiazioni e, essendo il danno da radiazioni per uso diagnostico a bassa incidenza e statistico, il consiglio è di fare tutti gli esami radiografici nella stessa seduta.

RISONANZA MAGNETICA (MRI)

Risonanza magnetica

La risonanza magnetica è una metodica radiologica che si basa sulla fisica dei campi magnetici. Oggi è in grado di produrre, in maniera non invasiva, immagini funzionali a sezione sottile di qualunque parte del corpo, in qualunque angolo e direzione con un enorme potenziale per la diagnosi precoce di varie malattie.

 

Nell’apparato muscolo-scheletrico, questo esame serve ad analizzare le parti molli delle articolazioni, ovvero dischi intervertebrali, tendini, legamenti, capsula e muscoli. In alcuni casi aiuta a studiare l’osso con maggiore dettaglio. Per le sue caratteristiche, viene usata per indagare molte situazioni patologiche: lesioni muscolari, tendiniti, lesioni legamentose, artrosi, ernie del disco, capsuliti, borsiti, lesioni meniscali, fratture da stress, ecc…

I miei consigli: sebbene non presenti rischi, la risonanza magnetica non può essere impiegata sui pazienti portatori di pacemaker cardiaco (anche se alcuni pacemaker di ultima generazione lo consentono) o di piccoli oggetti metallici.

ECOGRAFIA

E’ una tecnica diagnostica che impiega gli ultrasuoni per ottenere immagini in movimento o fotografiche di organi e tessuti interni.

L’ecografia muscolo-scheletrica, permette una valutazione ottimale delle strutture muscolari, consentendo una distinzione delle diverse componenti anatomiche, delle strutture tendinee e mio-tendinee.

Ecografia

L’uso principale dell’ecografia muscolo-tendinea è certamente la ricerca di lesioni o rotture delle fibre muscolari avvenute per eventi traumatici acuti o subacuti e la valutazione di alterazioni infiammatorie e/o traumatiche delle strutture tendinee.

I miei consigli: essendo un esame operatore dipendente, bisogna essere molto bravi ad individuare la problematica e a riconoscerla.

TAC o TC (Tomografia Assiale Computerizzata)

E’ una metodica per immagini che sfrutta l’utilizzo di raggi X. IL campo di applicazione è molto vasto: dal campo neurologico a quello scheletrico, toracico, addominale, oncologico di ogni distretto, ginecologico, vascolare, cardiaco e traumatologico.

Nell’apparato muscolo scheletrico viene utilizzata quando con gli altri metodi diagnostici si riesce a vedere poco e c’è bisogno di un’alta risoluzione. Molte cose che si vedono con la RM e la RX si possono vedere anche con la TC, ma quest’ultima ha una particolare valenza nello studiare in modo approfondito l’osso (per esempio nei casi di frattura da stress che una RX o una RM non mostra in modo chiaro).

I miei consigli: in generale la TAC non è dannosa, ma utilizzando dei raggi X, si alza leggermente la statistica e l’incidenza sul danno dovuto alle radiazioni.

Non si può fare nelle donne in stato interessante ma si può fare nelle persone portatori di pacemaker o defibrillatori interni (a differenza della RM).

ELETTROMIOGRAFIA (EMG)

E’ un esame operatore dipendente e serve per la valutazione di patologie a carico del sistema nervoso periferico e dell’apparato muscolare.

Elettromiografia

I miei consigli: nell’apparato muscolo scheletrico l’elettromiografia può evidenziare la sofferenza di una o più radici nervose, di uno o più nervi, lesione di uno o più tronchi nervosi, intrappolamento di un tronco nervoso (esempio sindrome del tunnel carpale): per questo viene prescritta nel sospetto di radicolopatie da ernie discali, lesioni dei tronchi nervosi, radicoliti e poliradicolonevriti.

MOC

La Mineralometria Ossea Computerizzata serve a misurare la quantità di calcio presente nelle ossa e serve a determinare se la mineralizzazione si è ridotta o se è già comparsa l’osteoporosi. Solitamente viene fatta a livello femoro/lombare per stimare la densità dell’osso dei distretti analizzati, e questo dato viene collocato all’interno di una curva che tiene conto dell’età, del sesso e dell’etnia del paziente.

I miei consigli: tramite la MOC, è possibile stabilire se il soggetto in esame ha una corretta quantità di osso nei distretti esaminate oppure se è osteopenico (un po’ carente di osso) o osteoporotico (marcata carenza di osso).

One comment on “Diagnostica per immagine: qual’è meglio fare?

  1. Molto professionale e disponibile

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