Osteoporosi e osteopenia: cosa sono e cosa fare!
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), definisce l’osteoporosi “una malattia scheletrica sistemica caratterizzata da bassa massa ossea e da alterazioni architetturali dell’osso, che portano a un aumentato rischio di fratture”.
L’osteopenia può considerarsi invece un’ anticamera dell’osteoporosi, una fase iniziale di questa; caratterizzata da dei valori della Densità minerale ossea (BMD) entro un certo intervallo che andremo a spiegare dopo.

L’osteoporosi è una malattia caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura del tessuto osseo, che induce un’aumentata fragilità ossea, con un conseguente aumento del rischio di frattura. (Fonte: Ministero della Salute).
E’ una patologia dovuta ad uno squilibrio del metabolismo osseo; è sistemica perché può coinvolgere tutte le ossa del corpo, anche se quelle che supportano di più sotto carico( come le vertebre e il femore) sono più a rischio di fratture.
Per bassa massa ossea significa che il contenuto di minerali dell’osso (essenzialmente sali di calcio) è significativamente minore del normale e a causa di ciò nel tempo ci possono essere dei rimodellamenti strutturali all’interno dell’osso (le trabecole ossee si assottigliano o si spezzano, con conseguente allargamento degli spazi intertrabecolari).

Diagnosi
La diagnosi di osteoporosi si basa sulla misurazione del contenuto minerale osseo (BMC) e della densità minerale ossea (BMD) e vengono evidenziati con il termine T-Score.
Si analizzano in particolare alcune ossa del corpo (di solito vertebre lombari o estremità prossimale del femore) e l’esame viene chiamato densitometria ossea o mineralometria ossea computerizzata (MOC).
I valori di T-Score indicano:
- -1 -> soggetto normale
- Fra -1 e -2,5 -> soggetto con osteopenia
- Inferiore a -2,5 -> soggetto con osteoporosi.
- Inferiore a -2,5 e presenza di una o più fratture -> soggetto con osteoporosi severa.

Quali sintomi puo’ dare?
I sintomi dell’osteoporosi non risultano sempre di facile riconoscimento, anzi in fase iniziale viene definita una patologia asintomatica.
Il segnale che può indurre il medico a sospettare della sua presenza è rappresentato dal dolore osseo, che è spesso riferito all’anca o alla schiena e non compare al mattino nell’alzarsi dal letto (al contrario dell’artrosi), bensì dopo essere stati a lungo in piedi e annullandosi , rapidamente, una volta sdraiati.
Ma spesso questi “doloretti” vengono sottovalutati e pertanto, i pazienti possono non essere consapevoli della loro osteoporosi fino a quando non subiscono una frattura dolorosa.
Vi sono poi altri sintomi e segni clinici tipici (non esclusivi) dell’osteoporosi descritti in letteratura medica:
- calcolosi renale,
- ipercalcemia (alta concentrazione di Calcio nel sangue),
- ipercifosi (quando l’angolo di curvatura del rachide dorsale supera i 35 gradi),
- iperlordosi (accentuazione della curva del rachide lombare).

Causa e problemi associati all’osteoporosi
L’osteoporosi non è una patologia che ha una sola causa ma può essere determinata da:
- qualunque cosa che possa alterare il delicato processo di crescita e, successivamente, di mantenimento dell’osso;
- qualunque cosa che possa alterare la disponibilità dei minerali necessari (che provengono dagli alimenti e dalle bevande),
- mancanza di attività fisica.
Molti fattori possono incidere sulle cause sopra descritte e portare ad un osteoporosi come succede nei casi di:
- osteoporosi postmenopausale (causata essenzialmente dalla brusca caduta della produzione di ormoni sessuali femminili che normalmente mantengono il rimodellamento osseo in equilibrio)
- l’osteoporosi senile ( dovuta dall’indebolimento di tutti i processi vitali inclusa la produzione di vitamina D e il ridotto assorbimento intestinale di calcio)

Ci possono essere osteoporosi secondarie ad altre patologie come l’ipertiroidismo, l’ iperparatiroidismo, l’insufficienza renale cronica, le malattie croniche intestinali ( come la celiachia e il morbo di Crohn).
Anche l’uso terapeutico a lungo termine di alcuni farmaci, come i corticosteroidi o l’eparina, possono provocare osteoporosi anche nei giovani.
Inoltre esistono anche altre forme di osteoporosi che sono determinate da anomalie genetiche dell’osso (osteogenesi imperfetta) o non hanno alcuna causa conosciuta (osteoporosi giovanile idiopatica).
Che fare?
Innanzitutto l’osteoporosi deve essere prevenuta.

Se la MOC evidenzia un inizio di osteopenia e dalle analisi del sangue risulta un valore basso di vitamina D; è necessario prevenire l’osteoporosi basando la cura su tre fattori chiave:
- adeguata assunzione di Calcio;
- facilitare il metabolismo della vitamina D;
- fare una regolare attività fisica.
Sull’assunzione di Calcio e come favorire il metabolismo della vitamina D sarebbe opportuno rivolgersi al proprio medico o allo specialista; per quanto riguarda l’attività fisica si può fare affidamento al proprio terapeuta o medico di fiducia che consiglierà quale sia la migliore in base anche alle altre problematiche relative al soggetto.
Buongiorno, grazie x tutte le informazioni, mi chiedo a quale medico bisogna rivolgersi x sapere se soffro di osteoporosi, nel 2017 ho scoperto di avere un inizio di osteopenia e nel 2019 l’artrite psorisiaca ma ho dolori forti alla schiena. Grazie mille.
Buongiorno,
innanzitutto complimenti per la chiarezza egli articoli e consigli.
Mi piacerebbe conoscere il suo parere sulla mia sopravvenuta osteoporosi.
I valori sono:
T.score vertebrale -2,8 – collo femorale – 2,9 – femore totale 2,3.
Da due anni assumo Deltacortese media 7,5 mg per cura polimialgia.
Ha influito il cortisone? a novembre 2020 il T-score vertebrale era -1,8 quello femorale -1,9.
Devo preoccuparmi?
Grazie e cordiali saluti