Le fratture dell’osso

Per Frattura si intende l’interruzione dell’integrità parziale o totale del segmento osseo, che può avvenire per un evento traumatico o spontaneo (in seguito a patologie).
Il tessuto osseo è un tipo particolare di tessuto connettivo che tende a modificarsi nel tempo, le cui caratteristiche sono la durezza e la resistenza e le funzioni principali sono il sostegno del corpo e la protezione degli organi.
La modificazione del tessuto osseo avviene per stimoli meccanici e organici e si può alterare anche per l’alimentazione o per le condizioni generali di salute del soggetto.
Classificazione delle fratture
Una prima classificazione delle fratture si può fare in base alle cause:
- Fratture traumatiche: avvengono in un osso a seguito di uno stress traumatico;
- Fratture patologiche: avvengono in un osso senza nozione di trauma, ma per condizioni patologiche generali o locali, (ad esempio le fratture da osteoporosi o da tumore osseo)
- Fratture da stress: tipica degli sportivi, viene causata da microtraumi ripetuti in un determinato punto osseo soggetto a maggior carichi (si verificano lentamente).
- Fratture da avulsione: sono delle fratture traumatiche ma causate da una brusca e violenta contrazione muscolare
In base all’orientamento e alla forma della rima di frattura, (la fessura che separa i due frammenti ossei) possono essere classificate in
- Trasversale
- Obliqua
- A spirale o spiroidi
- Longitudinale.

Inoltre le fratture possono essere COMPOSTE (senza dislocazione dei frammenti) /SCOMPOSTA (con dislocazione dei frammenti); oppure SEMPLICI / PLURIFRAMMENTARIE / COMMINUTE, in base al numero di frammenti ossei prodotti.
Quali sono i sintomi di una frattura?
Sicuramente il sintomo più importante è il dolore, a volte anche insopportabile tanto da avere anche nausea, vertigini e altre risposte dal sistema neurovegetativo.
Inoltre possono esserci anche altri sintomi caratteristici:
- Gonfiore
- Deformazione e incapacità nel muovere l’arto
- Tumefazione
- Ecchimosi
- Sanguinamento se si stratta di una frattura esposta
Come si diagnostica

La diagnosi di fattura viene fatta grazie alla radiografia (RX).
Per alcune tipologie di fratture (come quelle da stress) la RX può non bastare, e in questi casi per avere la certezza è meglio la TC. In alcuni pazienti può essere d’aiuto anche la Risonanza Magnetica.
Che fare?
In base al tipo di frattura il medico di competenza deciderà se: immobilizzare solo con il gesso o un tutore la zona fratturata; oppure riallineare le estremità dell’osso fratturato tramite delle manovre ortopediche per la riduzione della frattura; oppure intervenire chirurgicamente.

In questa ultima, ipotesi l’intervento può prevedere l’inserimento di viti metalliche, di chiodi intra-medullari di fissatori esterni oppure protesi.
La maggior parte dei pazienti con frattura hanno bisogno della riabilitazione, seguendo i tempi e i protocolli del caso clinico.
La guarigione ossea è un processo naturale che, nella maggior parte dei casi, avviene autonomamente e si può dividere in tre fasi:
- La fase infiammatoria avviene subito dopo la frattura, è caratterizzata dalla formazione di un ematoma con a volte versamento di sangue. Dura circa una settimana.
- La fase riparativa inizia dopo circa una settimana e a seconda della frattura può durare 4 o 5 settimane. Durante questo periodo il callo fibroso, tramite la calcificazione del tessuto, si trasformerà in callo osseo.
- La fase di rimodellamento inizia dopo sei settimane dopo la frattura e può durare settimane o mesi. L’osso viene a rimodellarsi nella propria struttura fino a riacquistare l’originale resistenza meccanica.

Ci sono delle condizioni che possono rallentare o impedire la guarigione e vengono chiamate: RITARDO DI CONSOLIDAZIONE e PSEUDOARTROSI, dovute ad alcune patologie, dalla localizzazione o dalla posizione della frattura. È il caso di alcuni tumori, del diabete, delle insufficienze renali, osteoporosi, malattia di Paget, infezioni ossee, ecc…
Come si puo’ velocizzare la guarigione?
Il modo migliore per aiutare le fratture è il riposo, esistono poi dei metodi per accelerare i tempi di recupero:
- Assumere integratori di sali minerali e vitamine (il giusto dosaggio deve essere consigliato dallo specialista)
- Adottare una alimentazione adeguata
- Utilizzo di terapie fisiche che facilitano e stimolano la formazione ossea come la magnetoterapia, tecarterapia, ultrasuoni a bassa intensità (anche in questo caso su indicazione medica).

- Innesto osseo: se la frattura non guarisce, viene trapiantato un osso naturale o sintetico per stimolare l’osso rotto.
- Introdurre il carico progressivo nei giusti tempi (la stimolazione ossea avviene anche grazie al carico).
- Terapia con cellule staminali: negli ultimi anni si sta studiando anche il metodo delle cellule staminali per trattare fratture che non guariscono.