Il mal di schiena nei runners

Almeno 15 milioni di italiani soffrono di lombalgia ,runners compresi , indistintamente tra giovani ed anziani con risoluzione entro i tre mesi. Causa della lombalgia è la sedentarietà e non certo l’attività fisica.

La lombalgia può presentarsi in varie forme e normalmente il runner lamenta di “trascinare” la gamba “debole” oppure accusa ripetute lesioni muscolari agli ischio-crurali o al polpaccio.

Vediamo nello specifico che tipo di dolore può presentarsi

  1. Dolore lombare con colonna rigida e spesso inclinata da un lato con limitazione nella flessione in avanti del tronco; in genere dopo un sollevamento di un peso anche leggero con movimento di flessione-rotazione della colonna.
  2. Dolore lombare irradiato agli arti inferiori che a secondo della gravità può arrivare al piede. La causa in genere è da attribuirsi a protusione o ernia discale. Nei casi più gravi il dolore è presente anche a riposo, nelle forme lievi si ha la sensazione di avere una contrattura del quadricipite o degli ischiocrurali, oppure debolezza muscolare.
  1. Dolore da sindrome delle faccette articolari generalmente presente a riposo e assente in movimento. Le faccette articolari intervertebrali riducono le rotazioni vertebrali e proteggono il disco dall’usura. Con il passare degli anni i dischi degenerano e così aumenta il carico su queste articolazioni con formazioni di piccole sporgenze ossee(osteofiti) che possono irritare il nervo sciatico. I runners anche giovani senza addominali tonici e con una postura in iperestensione soffrono di tale sindrome.
  1. Dolore da stenosi, ovvero riduzione del canale vertebrale causata da artrosi, degenerazione discale ,usura delle faccette articolari e formazione di osteofiti. Colpisce solitamente i runners che hanno più di 60 anni con dolore e debolezza degli arti inferiori che compaiono con l’attività fisica e scompaiono a riposo.

Che cosa fare?

In caso di mal di schiena si deve sempre riposare e ridurre il numero degli allenamenti e di chilometri.

Dopo aver eseguito adeguati esami strumentali, rx o risonanza magnetica su tutti, si consigliano sedute di terapia manuale sulla colonna vertebrale che migliorano la sintomatologia e prevengono infortuni futuri. Utili anche le posizioni di relax della colonna e lo stretching.

Negli ultimi studi non si evidenzia una grande differenza tra questo tipo di approccio e l’utilizzo di antinfiammatori e antidolorifici, che possono essere assunti in caso di forte dolore.

Spesso vengono prescritti dallo specialista uso di cortisonici oppure infiltrazioni peridurali ,ozono terapia, o agopuntura.

L’opzione chirurgica è da considerarsi nei casi in cui le altre tecniche non siano state efficaci

Consigli utili per prevenire o curare la lombalgia

  • Migliora la postura in ufficio e in automobile
  • Evita posture scorrette sul divano e verifica l’adeguatezza del materasso su cui dormi.
  • Fai stretching in particolare dei muscoli ischiocrurali, tensore della fascia lata, adduttori e ileopsoas.
  • Esegui esercizi di rinforzo muscolare isometrico e migliora la mobilità delle anche.
  • Evita di rimanere seduto a lungo
  • Corri in pianura ed evita salite e discese ripide
  • Alterna le andature in allenamento, non soltanto corsa lunga e lenta ad alto impatto.
  • Cambia le scarpe al massimo ogni 700km.
  • Nel caso di lombalgia conclamata affidati ad uno specialista che sappia consigliarti cosa sia più utile al tuo caso tra le varie possibilità di trattamento di cui parlato prima.

La sindrome di Scheuermann

La malattia di Scheuermann è un’osteocondrosi che provoca alterazioni localizzate nei corpi vertebrali, si presenta in età evolutiva colpendo gli adolescenti, più comunemente tra li sesso maschile fra i 10 e i 14 anni

Per osteocondrosi si indica un gruppo di malattie caratterizzate da alterazioni dei nuclei di ossificazione delle ossa in via di accrescimento, e nel caso del morbo di Scheuermann consiste in un difetto di ossificazione delle vertebre del tratto dorsale della colonna che tende a modificarne la forma.

La risultante di questa modificazione è l’aspetto cifotico che si accentua nel tratto dorsale.

La cifosi è la normale curvatura che il tratto dorsale della colonna vertebrale assume in posizione eretta. Si definisce ipercifosi, o dorso curvo, quando tale curvatura supera i valori angolari definiti per la popolazione normale (maggiore di 40°-45°).

Cause

Ad oggi non sono ancora ben chiare le cause di questa patologia, ma si pensa che esistano più fattori che facilitano l’insorgenza:

  • predisposizione genetica;
  • traumi lievi o importanti ;
  • minor apporto ematico/occlusione vascolare.

La tesi multifattoriale più accreditata quindi ritiene che siano coinvolte alterazioni istopatologiche primitive (a causa ignota e genetica) delle cartilagini di accrescimento delle vertebre, che modificano l’ accrescimento di questi segmenti ossei, in associazione a fattori meccanici e vascolari.

Sintomatologia

Solitamente i sintomi di insorgenza sono il dolore al dorso con progressiva accentuazione della curva cifotica.

Biomeccanicamente parlando il dorso ha un ruolo importante nella fisiologia delle curve della colonna, è un punto di passaggio tra la cervicale e la lombare e in questa zona c’è l’ancoraggio della gabbia toracica con i relativi muscoli della respirazione.

Inutile dire che un cambiamento morfologico di questa zona instaura dei processi di compenso posturali (come l’iperlordosi lombare) che possono a loro volta dar vita a delle alterazioni biomeccaniche come scoliosi o spondilodistesi, problematiche al disco intervertebrale con le relative conseguenze ( radicolopatie su tutte).

Inoltre l’ alterazione del corpo o dei corpi vertebrale potrebbe dar vita ad una riduzione del movimento, soprattutto nell’estensione e nella flessione laterale del tratto dorsale.

Diagnostica

La presenza dei segni e sintomi non sono sufficienti per fare la diagnosi, che si deve avvalere della RX.

Questa presenta una deformazione a cuneo di almeno tre vertebre contigue:

  • deformità delle limitanti superiore;
  • deformità delle limitanti inferiore;
  • riduzione degli spazi intervertebrali.

In alcuni casi, i soggetti con morbo di Scheuermann hanno un aspetto simile a quelli affetti da sindrome di Marfan, ossia presentano una lunghezza sproporzionata del tronco e degli arti.

La diagnosi differenziale con la “cifosi posturale” può essere effettuata notandol’assenza delle lesioni radiografiche vertebrali e per la possibilità di correggere l’ipercifosi con i movimenti di estensione del dorso.

Il decorso è lieve ma prolungato, spesso dura diversi anni (la durata può variare molto) interrompendosi con il termine della crescita adolescenziale.

Che fare?

Se “la Malattia di Scheuermann” viene diagnosticata precocemente se ne può limitare l’evoluzione sfavorevole ma non si possono risolvere le deformazioni vertebrali evidenziate radiograficamente.

Nei casi più gravi, si deve intervenire chirurgicamente per riallineare i corpi vertebrali, ma fortunatamente sono minori rispetto ai casi in cui il miglioramento può avvenire grazie alla fisioterapia, associata a trattamenti osteopatici e a ginnastica posturale.